Challenger, una recensione

di Joe Kac

Il 28 Gennaio del 1968 alle undici e trentotto del mattino, la navicella spaziale Challenger esplode nel cielo d’America dopo soli 73 secondi dal decollo. Che cosa ha a che fare questo evento con il libro omonimo di Guillem Lopez? Tutto e niente.
Tutto perché 73, come i secondi di volo della navicella, sono i capitoli che compongono il libro; tutto perché il Challenger è l’elemento comune presente in tutti i capitoli. Niente perché ogni capitolo è un racconto a sé, frammenti di storie da mondi e prospettive differenti.

Il succedersi dei capitoli formano come una spirale in cui il lettore si immerge, isolano un frammento temporale, dato dallo spazio letterario di un capitolo, che apre immediatamente molteplici universi paralleli.
Per il lettore è come fare zapping su una televisione e, ogni volta cambiato canale, trovarsi davanti ad una nuova e diversa situazione.
Tutto accade nello stesso lasso di tempo, sullo sfondo la città di Miami, ma ogni volta in una dimensione differente o, nei pochissimi casi in cui venga ripresa la stessa sequenza narrativa, da un punto di vista differente.

<<Universi paralleli>> dice <<esistono varie dimensioni, luoghi, in cui tutto sembra uguale, ma non lo è, alcune cose cambiano. Soltanto poche persone e cose possono passare da una parte all’altra e… IL libro parla di questo.>>
Bob ripete a bassa voce la risposta di Sara.
<<Universi paralleli?>> mugugna quasi piangendo. <<Universi paralleli?>>

 

Questo è Challenger: l’intreccio di un istante, i mondi, le situazioni, gli incontri, le scelte, che ognuno si trova a dover compiere. Le conseguenze sono altra cosa, non c’è tempo per affrontarle, né per accennarle. Tutta la forza del momento, dell’istante di svolgimento delle azioni – dalle più insignificanti alle più determinanti – sono l’interesse di Lopez e del suo romanzo. E allora è al lettore che viene richiesto lo sforzo immaginativo di dare un seguito a questi frammenti, di interrogare e costruire il senso o i sensi che ogni istante e azione portano con sé; altrimenti può restarsene seduto e continuare ad osservare i piacevolissimi fotogrammi disegnati dal libro fino in fondo, fino a quella fine che ci lascia con la voglia di proseguire il viaggio e attraversare gli altri infiniti mondi e situazioni che abitano quel brevissimo lasso di tempo.

Challenger” di Guillem Lopez, Eris Edizioni (2017), pp. 401, 20 euro
(ordinalo scrivendo una email a: barricatedicarta@autistici.org – spese di spedizione incluse)