Il mutuo appoggio come antidoto al capitalismo estrattivo

di: Sergio Sinigaglia

Negli ultimi decenni in occasione di eventi tragici originati da fenomeni naturali, le cui pesanti conseguenze mettono spesso in evidenza le disuguaglianze ampiamente presenti nella nostra società, non si mette in moto solo l’apparato statale, ma un’ampia rete di movimenti, associazioni e gruppi di base che si pone come vero e proprio polo alternativo al circuito ufficiale.
Per rimanere al secondo dopoguerra, la prima volta che queste dinamiche occuparono la scena pubblica fu nel 1966 con l’alluvione di Firenze.

Migliaia di giovani provenienti anche da diverse parti del mondo, si adoperarono non solo per soccorrere la popolazione locale, ma per cercare di salvare il grande patrimonio artistico e culturale di uno dei grandi centri dell’umanesimo.

Furono chiamati “angeli del fango”, ma solo due anni dopo per gran parte della stampa internazionale divennero una specie dei diavoli rossi, visto che diedero vita alla nota, grande rivolta generazionale del 1968.

Anche in occasione della pandemia in corso si è manifestata questa rete dal basso, con il diffuso impegno delle forze migliori del circuito di movimento e non solo. Sono pratiche che affondano le radici nell’Ottocento, alle origini del movimento operaio e socialista, quando si assistette alla nascita delle società di mutuo soccorso, dei sindacati e dei partiti popolari.

Uno spirito altruistico, solidale che con i propri anticorpi sociali iniziò a mettere un freno allo sfruttamento del nascente capitalismo moderno e a difendere le condizioni materiali dei lavoratori.

E proprio “Mutuo appoggio” è il titolo del primo libro della neonata casa editrice “Malamente”, espressione dell’omonimo trimestrale di area libertaria.

Il titolo si ispira al noto saggio di Petr Kropotkin, uno dei padri fondatori dell’anarchismo, che nel 1902 pubblicò il volume dove criticava le cattive interpretazioni del pensiero darwiniano le quali, stravolgendo il concetto di sopravvivenza, sostenevano che in natura prevalgono i più forti, mentre Darwin parlava di maggiore capacità di adattamento, dando vita al cosiddetto “darwinismo sociale”.

Viceversa Kropotkin analizzando i comportamenti del mondo animale, compresa la nostra specie, dimostra come in realtà sia l’altruismo a caratterizzare la vita degli esseri viventi e non l’egoismo e l’individualismo.

L’autore del nuovo saggio edito da Malamente (178 pagine, 10 euro), è Dean Spade (1977), anarchico, scrittore e professore associato alla Seattle University Scholl of Law, negli Usa.

Come recita la quarta di copertina è “attivista transgender e da più di vent’anni è impegnato nei movimenti radicali americani”. Nella prima parte del testo Dean si sofferma a lungo sulle esperienze mutualistiche, particolarmente diffuse, negli Usa, dove all’inizio del Novecento primeggiavano gli IWW, Industrial Workers of the World, di Mamma Jones. Dalle Black Panters al recente Occupy, i movimenti americani hanno fortemente intrecciato le proprie pratiche con quelle del mutualismo, non in un’ottica “assistenziale”, ma come strumento di auto organizzazione, di un’uscita collettiva dalle proprie condizioni o, nei casi di catastrofi naturali, oggi in forte aumento per il cambiamento climatico, per sostenere le fasce più emarginate e, nello stesso tempo, dare vita a relazioni solidali in grado di offrire una prospettiva materiale a chi è deve pagare i maggiori costi di tifoni, alluvioni e quant’altro.

Parallelamente l’autore critica il terzo settore, il no profit, evidenziandone le ambiguità, sottolineando come, attraverso una visione “caritatevole” e la collaborazione con le autorità statali, siano funzionali alle logiche del potere atte a sfruttare le situazioni emergenziali, a beneficio delle logiche di controllo e alle speculazioni del mercato.

Soprattutto Dean Spade analizza la deriva “professionistica” di tale circuito che così si lega mani e piedi allo Stato, sposandone spesso la logica verticistica e autoritaria nel rapporto con i diretti interessati, il tutto totalmente congeniale a quel capitalismo estrattivo che oggi imperversa, mettendo a valore ogni ambito e ogni evento, anche quello più tragico.

La seconda parte del libro propone un vero e proprio vademecum confrontando la linea che muove i movimenti e i gruppi di base e le visione sbagliate dei professionisti della solidarietà, nonché coloro che pur non lucrando sui bisogni altrui, si muovono in un’ottica caritatevole.

Questa parte potrà sembrare un po’ scontata per chi ha alle spalle anni di esperienza nell’attivismo sociale, ma è sicuramente una guida utile per i giovani che hanno iniziato ad impegnarsi da poco in tale ambito.

In conclusione “Mutuo appoggio” di Dean Spade lascerà deluso chi si aspetta un saggio teorico, mentre, a nostro avviso giustamente si pone come una guida preziosa per la militanza sociale, soprattutto di nuova generazione.

E in tempi in cui abbiamo sempre più a che fare con disastri ecologici e pandemie, la cosa è decisamente più utile.

Mutuo appoggio – Dean Spade
ISBN 9791280497017
Pagine 180
Prezzo 10,00€