di: Jackob Flint
Non dovete assolutamente comprare l’ultimo libro di Flavio Pintarelli: Cronache dalla metropoli perché è una truffa. Letteralmente.
Ieri, nella classica molle domenica italiana, ero sul divano cercando ispirazione per decidere su quale nuovo libro dedicarmi.
Come tutti i compulsivi all’acquisto di libri, ne ho una pila pazzesca di quelli da leggere, molti non li leggerò mai, probabilmente.
In cima alla pila c’era questo agile volumetto edito da Ledizioni che mi guardava con la sua copertina verde, con un sottotitolo che un po’ mi ricorda Calvino, un po’ il Breach Festival.
E allora ho deciso che era quello il libro da iniziare.
La copertina non mente: sono sei storie e su questo non ci sono dubbi. Il problema è che finiscono subito.
Ormai il buio fuori aveva completamente preso il sopravvento sulla luce, l’ora di cena si era avvicinata incredibilmente, stavo li a leggere, ero completamente immerso nella lettura e mi sono accorto che era l’ultima pagina.
Confuso come un gatto davanti allo specchio ho provato a vedere se dietro la copertina c’erano altre storie, ne avevo bisogno.
Mi sono sentito male, non c’era il bottone sul telecomando per fare “vai alla prossima storia” come su Netflix. Era finito, e dovevo farmene una ragione, tornare indietro e riflettere su quanto avevo letto, forse non tutto era fantascienza.
Questi racconti di Flavio iniziano immediatamente, in medias res, ti catampultano nell’azione di uno dei protagonisti, femminile o maschile, che vivrà quel futuro possibile.
Quale futuro possibile?
All’inizio di ogni racconto, Flavio ha messo alcune frasi, una breve descrizione con dati, di quello che è il futuro oggi. Ossia quali sono già i dispositivi di controllo ed elaborazione dati attivi, come viene gestita la rete e come viene ‘abitata’ la rete, a suon di tweet e ‘stati’.
Da questa realtà odierna, Flavio parte, unisce i puntini e ci proietta nel futuro dove tutto è portato alle estreme conseguenze.
Non sono un lettore di fantascienza, mi sono rapportato raramente con questo genere letterario e non saprei paragonare il libro ad altro che non Black Mirror, che ahi me, anche io ho guardato nelle prime serie.
I racconti sono veloci, rapidi scritti in maniera mai banale, tendente al nerd, in qualche passaggio. Veramente gustosi.
Il pregio reale di questo libro è quello di darci un’immagine di come potrebbe essere il nostro futuro, se oggi non iniziamo a farci le domande giuste.
Il pregio migliore di questo libro è che ogni racconto contiene un germe di Resistenza che scrivo con la R maiuscola perché nel futuro digitale degli algoritmi e delle metropoli automatiche c’è posto per una Resistenza che riesca a far breccia nel Sistema.
Come un chicco di soia pronto a fermentare per una di queste nuove mode alimentari, anche la volontà di libertà, giustizia ed uguaglianza, la necessità di godere dei frutti dell’automazione germina nei protagonisti di questi sei racconti.
Tutto da leggere e sottolineare, sicuramente per chi come noi vende libri, per chi li scrive ma anche per chi li legge, per chi scrive sui blog, chi scrive saggi o quant’altro, l’epilogo- theory fiction. Qui Flavio fa riferimento ad un secondo libro della Nero – Not (il primo compare nel primo racconto, se vi fosse sfuggito è Inventare il futuro di Nick Srnicek e Alex Williams ). Nell’epilogo parte da Nuova Era Oscura, per spiegarci la necessità che ha avvertito, il perché ha scritto questo libro e perché dovrebbero esserne scritti tanti altri simili.
C’è sempre più necessità di mettersi at-tra-ver-so, di introdurre glitch, errori nel codice.
Ho aperto scherzando sul fatto che questo libro è una truffa, non me ne vogliano Flavio e il suo editore, non lo è affatto. È un antidoto alle truffe reali, a quel design delle piattaforme che mangiano la nostra attenzione quotidianamente.
Ormai il piano si è completamente ribaltato.
Ciò che conquista la nostra attenzione, da valore al nostro entusiasmo, come questo libro, di 92 pagine è considerato una merce di poco valore. 14,90€ sono troppi! dirà qualcuno che sceglie i libri in base al vecchio rapporto pagine/prezzo, per poi iniziare a scrollare gratuitamente Instagram, a produrre immenso valore per altri.