di: Jackob Flint
Chi ha curato la copertina di Variazioni in rosso di Rodolfo Walsh ha saggiamente scelto di rappresentare l’ombra di due giocatori di scacchi concentrati su una partita.La scacchiera è un luogo confinato, bicromatico, rigido, dotato di regole precise e perfettamente note ad entrambi i giocatori. Non sono ammesse eccezioni a queste regole che poi esprimono nel conflitto tra i pezzi l’abilità del giocatore che mette alla prova se stesso e l’avversario utilizzando strategie note o diversificando le mosse.
Tuttavia nel gioco degli scacchi non può esistere l’eresia, non c’è spazio per la fantasia, l’unica speranza è quella matematica, è statistica. Giocare a scacchi è puro determinismo, non sono i dadi.
È un gioco competitivo, è un gioco a somma zero dove uno vince e l’altro perde e la vittoria si costruisce mossa dopo mossa, evitando distrazioni, considerando ogni dettaglio, esige tempo, esige calma, bisogna conoscere il proprio avversario attraverso le sue mosse per anticiparlo e dargli scacco matto.Così è questo libro di Rodolfo Walsh.
Il protagonista Daniel Hernàndez, è una figura quasi autobiografica, è un correttore di bozze che dal primo racconto L’avventura delle bozze, si trova trasportato nel mondo dell’indagine poliziesca, mondo nel quale la cura del dettaglio, la calma e il tempo che sono necessari nel suo lavoro tornano utili per concentrarsi sul necessario quando, analizzando una scena del crimine, va scrostato il superfluo per recuperare quei piccoli indizi che portano alla conclusione del caso.
Piccoli indizi che Rodolfo Walsh vuole far scoprire al suo lettore per coinvolgerlo completamente nel romanzo, farlo sentire parte del gruppo di investigazioni, non è uno spettatore ma uno dei due giocatori di quella partita a scacchi della copertina.
Walsh arricchisce questi suoi racconti con grafiche, piantine, avverte il lettore della pagina dalla quale in poi avrà tutti gli elementi per risolvere il caso, ti lancia una sfida: scavalcherai i detective e sarai il primo a risolvere il caso?
Quelli di Walsh sono tre racconti gialli costruiti nel modo più classico possibile, gli elementi sono noti a tutti, le regole del gioco, i personaggi.
Questo libro è veramente composto da tre partite a scacchi tra Rodolfo e noi.
Per Walsh la sconfitta sarebbe quella di non appassionarci, per noi la noia e il sonno ed è proprio questo il punto in cui tutto tutta la teoria del gioco crolla perché fallisce la premessa della somma zero: nessuno dei due giocatori perde.
Variazioni in rosso altro non è che una citazione e un tributo a Uno Studio in Rosso di Conan Doyle ma non dobbiamo farci sorprendere da letture superficiali perché se all’apparenza abbiamo tra le mani solo dei racconti gialli non è così.
Risolvere un crimine andando oltre, investigando sulle verità che ci vengono fornite (dagli assassini) è non cedere il passo alla menzogna, è la ricerca della verità.Proprio questo ha caratterizzato Walsh in tutta la sua scrittura.Nell’estate del 1956, Rodolfo abbandonò per sempre il tavolo degli scacchi nel solito caffè di La Plata quando qualcuno gli disse “c’è un fucilato ancora vivo”.
Fu allora che decise di tuffarsi nella storia del fallito colpo di stato di alcuni militari peronisti del giugno di quell’anno. Per resistere alla repressione inventò il romanzo ‘verità‘ e nove anni prima del più famoso A Sangue Freddo di Truman Capote, lo scrittore argentino ci consegna Operazione Massacro (1957), un libro inchiesta sul massacro di civili compiuti dalla prima giunta militare antiperonista.
Un’indagine accurata, meticolosa, proprio come quelle condotte da Daniel Hernàndez.
In quel periodo visse sotto falso nome in una baracca, portando sempre con se una pistola e scoprendo tutto di quella vicenda: i nomi, i fini e i moventi ‘l’uomo arrivato prima della CIA‘ lo definì, proprio per questo lavoro, Gabriel García Márquez in occasione del suo assassinio 20 anni dopo, nel 1977 per mano dei sicari di Videla.
Walsh, figlio di immigrati irlandesi, non ha mai smesso di lottare: nel 1959 era a Cuba a lavorare con Márquez all’agenzia di stampa Prensa Latina, da loro fondata, quando intercettò un Telex della CIA, lo decriptò intuendo l’imminente invasione yankee della Baia dei Porci, invasione che, proprio grazie a questa tempestiva informazione, fu respinta dal popolo cubano.
Negli anni successivi Walsh tornò in patria per combattere la feroce dittatura di Videla, perse Vicki, la figlia ventiseienne, uccisa dalla dittatura. Il 25 marzo del 1977 fu accerchiato da un gruppo di militari, fece fuoco cercando di scappare e ne freddò uno ma fu crivellato di colpi e scomparve per più di 30 anni, finché un testimone durante un processo non ne ricordò quest’ultima azione.
Pochi minuti prima della sparatoria, ‘senza speranza di essere ascoltato, con la certezza di essere perseguitato‘ Walsch imbucò a Plaza de la Constituciòne la lettera aperta a Videla e alla sua giunta che conclude l’odierna versione di Operazione Massacro, indirizzata alle redazioni dei giornali (che non la pubblicarono mai) dove la feroce denuncia di Walsh punta il dito sulle atrocità commesse dal regime, sulle connivenze e collaborazioni con la CIA, sui migliaia di desaparecidos.
Non si può dunque scindere l’uomo, il militante politico dallo scrittore.
In questi tre racconti, scritti con una prosa elegante e fluida, l’autore affascinandoci mostra la meticolosa precisione necessaria per condurre un’inchiesta affinché la nostra capacità di leggere il mondo sia sempre guidata dalla ricerca della sufficiente verità.
Rodolfo Walsh, Variazioni in rosso, Edizioni Sur, 2015 lo trovi nella libreria Arvultùra insieme agli altri titoli SUR.