Slessico Familiare, una lettura

di: Giovanni De Luna

La destra no, ma la sinistra è stata quasi travolta dalla bufera linguistica che si è abbattuta sul post Novecento. Di colpo tutte le parole su cui aveva fondato il proprio universo ideologico , (Lavoro, Partito, Stato, Guerra, Politica, etc…, tutte rigorosamente con l’iniziale maiuscola) hanno cambiato di senso e il mondo gli è diventato incomprensibile. Smarrita in un’ angosciante afasia, la sinistra non ha più trovato “le parole per dirlo” e ha smesso di andarle a cercare, incapace di sottrarsi alla folla di luoghi comuni che affollano il dibattito pubblico.

Guido Viale, ha trovato il coraggio per farlo; ne è scaturito un libro insolito, (Slessico familiare, parole usurate, prospettive aperte, edizioni Interno 4, 2017) ) ricco di spunti originali e di una freschezza che restituisce all’autore lo slancio di una lontana giovinezza. L’organizzazione per lemmi ha la compostezza rassicurante del dizionario; quasi di ogni parola (sono circa 70, da “proprietà” a “ricreare”) si propone una etimologia, una definizione e anche una storia della loro evoluzione nel tempo; i singoli lemmi, tuttavia, sono tutt’altro che rassicuranti , segnati da una serie di concetti e ragionamenti che– come tessere di un mosaico- ci restituiscono la visione del mondo dell’autore.

La prima parola “proprietà”, ad esempio, è subito spiazzante, chiamando in causa quella degli uomini sulle donne e sostituendo allo “sfruttamento dell’uomo sull’uomo” – un pilastro delle ideologie novecentesche del movimento operaio- quello dell’uomo sulla donna. Seguono poi altre parole, in un percorso coerente che, ad esempio, sulla parità di genere ( e su alcuni episodi tratti dalle cronache più recenti, come quello del ruolo delle donne nella difesa di Kobane) fonda una chiave interpretativa per capire fenomeni in apparenza eterogenei, come la vittoria di Donald Trump e la devastante escalation dei femminicidi, entrambi, nella parola “rivalsa”, legati alla rivincita del maschilismo che ha caratterizzato gli ultimi decenni.

Alla fine, le parole che Viale propone hanno un duplice compito, da un lato il disvelamento della realtà che rappresentano, dall’altro la proposta di un’alternativa a quella realtà. L’ambito strategico da lui individuato non è più -come nel Novecento- quello della produzione. La partita decisiva per il futuro si gioca sui consumi: riqualificare quelli essenziali e limitare gli sprechi e l’ acquisto di merci superflue è un percorso che restituisce anche la possibilità di un inedito protagonismo collettivo all’interno di quella che viene definita una complessiva “conversione ecologica”.

Presentazioni:

Giovedì 25 gennaio ore 21:15 a cura di Libreria Indipendente Sabot presso SCA TNT (Via Gallodoro, 68/ter Jesi)

Venerdì 26 gennaio ore 21:15 a cura di Libreria Arvultura presso Spazio Autogestito Arvultura (Via abbagnano 6, Senigallia)