Leggendo mi è capitato di perdermi tra nomi di partiti politici, associazioni rivoluzionarie, schieramenti della resistenza. Variazioni di luna spalanca le porte dell’abisso.
In quel pozzo nero c’è tutto quello che accade in Medio Oriente, quanto noi poco ne sappiamo in realtà e come quel poco che ci sembra di sapere sia estremamente filtrato e censurato.
Patrizia Fiocchetti ripercorre in maniera frammentata, ricorrendo spesso a salti temporali e flashback, la sua esperienza di diplomatica e combattente a fianco delle donne a Camp Ashraf in Iraq, a Kobane in Siria e a Kabul, di recente la più tristemente nota.
Patrizia Fiocchetti ha fatto sua la resistenza di ogni popolo oppresso, soprattutto di una schiera di donne oppresse, che hanno combattuto e ucciso per la libertà. È così che l’autrice immola la propria di libertà fino a fondersi con le sue sorelle, kaharan.
Quello che ci offre è sì una testimonianza ma le pagine trasudano volontà di riscatto, il desiderio di chiamare per nome le sue compagne, di raccontare le loro storie, di impedire che vengano dimenticate e travolte dal corso della Storia, che è femminile ma schiaccia e opprime le donne.
Alzerò la mia voce al di sopra del brusio dei potenti. La renderò tuono, perché esploda tra le nuvole e le sue note cadano come gocce di pioggia a far respirare la terra. Se per questo pagherò, subirò violenza o l’esilio non mi fermerò. Perché difendo la vita e la verità e non legittimo confini.
Né madonna, né puttana, né santa, né strega. Sono Donna, sono persona, sono padrona del destino, colei che scrive la Storia del mondo.
Patrizia Fiocchetti è una donna coraggiosa, anche lei con le sue debolezze, ma sembra aver intravisto ciò che brilla negli occhi delle donne che ha incontrato durante la sua esperienza di combattente. Sono donne che hanno scelto di non avere scelta: cresciute sotto i regimi più misogini, minacciate, torturate e violentate sono diventate politiche, attiviste e membri delle resistenze armate. Hanno imparato ad imbracciare armi per colpire e difendere le proprie famiglie, le case ormai fatiscenti dopo anni di guerra.
Nessuno ha alzato un dito per difenderle. Così lo hanno fatto da sole.
Forse tutto questo non potrà mai del tutto appartenere a Patrizia Fiocchetti, che rispetto a queste donne è quasi una privilegiata, per l’educazione e la libertà di cui ha goduto, libertà che non ha dovuto conquistare a costo della vita, libertà anche di scegliere di schierarsi a fianco delle combattenti.
E se lei sembra avvertire un senso di colpa latente, un’insufficienza, dei rimpianti… come possiamo noi, cullati nei nostri privilegi, voltarci dall’altra parte?
L’autrice ha scelto di nuovo di raccontare tutto questo, per far si che non possiamo più dire “io non sapevo”.
“Variazioni di luna“, di Patrizia Fiocchetti, Lorusso Editore, 2016, pp. 128