Ornamento, una recensione

di: Sara Di Meco

Un medico lavora all’interno di un laboratorio e segue gli effetti di una droga progettata specificatamente per le donne.

Deve registrare le reazioni di 4 pazienti – la numero 1, la numero 2, la numero 3, la numero 4 – provenienti da estrazioni sociali diverse, che si sono offerte volontarie per provare la nuova sostanza.

Un droga che presenta effetti differenti a seconda di chi la assume e che promette di risolvere il male di vivere. Il medico viene colpito nel corso della ricerca dalla paziente numero 4, la quale presenta una reazione intrigante, caotica e nella sua confusione ‘ornamentale’, fatta di flussi di coscienza. La paziente numero 4 si avvicinerà alla realtà del medico, a sua moglie, artista innovativa, e i tre creeranno una relazione distorta, come distorta è la struttura del romanzo.

Ornamento esce fuori dagli schemi narrativi con una forma che immerge velocemente il lettore nella conoscenza degli effetti della droga, disorientando e allo stesso tempo aprendo finestre nelle vite dei protagonisti,  per poi avvicinarsi alla parte conclusiva del romanzo con un capitolo narrativo vero e proprio e terminare con un finale senza conclusioni. Chiuso il libro, il lettore potrebbe pensare che la lettura del romanzo sia come un’assunzione di una sostanza che lo ha inebriato e ha reso confuse le sue interpretazioni, ma che come ogni droga ha reso piacevole il suo tempo.

“Se sei triste, ti tira su. Se sei troppo euforica, ti calma e se hai bisogno di energia, te la dà. È una droga pericolosa perché ti dà quello che ti serve, sempre, una droga intelligente che soddisfa le necessità e i desideri. Accontenta tutti.”

Forse non esistono molti libri che parlino di droga e che lo facciano senza puntare l’attenzione sugli spacciatori o sui narcotrafficanti. La droga del libro nasce per essere legale e per essere tutta al femminile aspetti che suggeriscono molteplici letture e che si racchiudono nella ricerca delle persone di trovare il benessere in sostanze artificiali. Il corpo è un mero contenitore di un’anima dolorante che risponde solo a impulsi artificiali sconnettendosi alla realtà. E’ la donna ad aver bisogno di quel particolare tipo di droga, forse perché è la più fragile in una società complessa? Perché è la più indifesa? Perché è la persona che soffre di più?

L’ambientazione è un altro degli aspetti considerevoli del romanzo. Non viene specificata, ma viene intuita in alcuni passaggi. Ci troviamo in America Latina, in Colombia, forse addirittura a Bogotà, in un’epoca sicuramente post, post-narcos, post-Pablo Escobar dove le cicatrici, i simboli, gli ornamenti e i linguaggi di quel mondo del narcotraffico sembrano esser ancor molto radicati seppur la droga creata si venda legalmente. Juan Cárdenas rovescia le carte in tavola di una società contemporanea colombiana afflitta dal problema della droga, capovolgendo le situazioni, dando voce a prospettive femminili e artistiche normalmente escluse dal contesto. Per questi motivi, ad Ornamento viene data l’accezione di romanzo distopico. Molto probabilmente leggere il libro da cittadini colombiani sarebbe altra esperienza, sicuramente altra comprensione delle situazioni presentate, forse una lettura più consapevole e meno frammentata. L’autore purtroppo offre piccoli frammenti e al lettore non resta che immaginare.

E l’immaginazione inizia dal titolo, la parola ornamento racchiude tutto il significato del libro. Un ornamento è una superficie che serve a dare un messaggio artistico; il libro è decorativo, è ornamentale nella struttura, è ornamentale quando approfondisce tematiche relative all’arte e all’utilizzo del corpo come oggetto, è ornamentale nel linguaggio crudo del sesso, è ornamentale nei flussi di coscienza della paziente numero 4. Ma come sempre dietro ad ogni decorazione, ogni superficie artistica c’è una una base, un concetto filosofico, un movimento culturale, una realtà da contestare, bisogna solo andarne alla ricerca.
Forse il libro è un po’ barocco, un po’ liberty…

 

Ornamento” di Juan Cardenas, Edizioni Sur (2018), pp. 140, 15 euro
(ordinalo scrivendo una email a: barricatedicarta@autistici.org – spese di spedizione incluse)