Fotobook: Il giusto peso

A George Floyd e a tutte le vittime del razzismo.
Non ci sarà pace senza giustizia!

Come colonna sonora suggeriamo “Mississippi Goddam” di Nina Simone e “I can’t breathe” delle PussyRiot.

Non volevo scrivere a te. Volevo scrivere una bugia. Non volevo scrivere onestamente di bugie nere, cosce nere, amori neri, risate nere, cibo nero, dipendenze nere, smagliature nere, dollari neri, parole nere, abusi neri, blues nero, ombelichi neri, vittorie nere, sconfitte nere, ferite nere, regole nere, genitori neri o figli neri. Non volevo scrivere di noi. Volevo scrivere un memoir americano.

Volevo scrivere una bugia.
Volevo svolgere l’antico mestiere nero di compiacere e ingannare gente che ci paga per farsi compiacere e ingannare ogni giorno. Volevo scrivere del rapporto delle nostre famiglie con i carboidrati semplici, la carne fritta e lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio. Volevo che il libro cominciasse con me che peso 144 chili e finisse con me che ne peso 74. Volevo punteggiarlo di aspri moniti a noi grassoni del Profondo Sud e zuccherose esortazioni della nonna. 
Non volevo che ridessi. 

Volevo scrivere una bugia. 
Volevo scrivere quanto i padri neri presenti, le madri nere responsabili, le magiche nonne nere e i bambini neri perfettamente disciplinati siano fondamentali per la nostra liberazione. Volevo inquadrare un qualcosa, un qualcuno che ci vuole morti e disonesti. Volevo che gli americani bianchi, che si sono rivelati ancora meno disposti a confrontarsi con le loro bugie, riflettessero su quanto le loro bugie ci limitino nel vivere l’amore, nel prendere decisioni sane e avere accesso a seconde possibilità. Volevo che il libro si aprisse e si chiudesse con l’idea che, se gli americani bianchi cominciassero a controllare la loro insaziabile fame di americani neri che soffrono, e noialtri controllassimo la nostra insaziabile fame di cibo spazzatura, potremmo inaugurare tutti insieme una nuova prosperità. (…)
 
Volevo scrivere una bugia. 
Volevo che fosse una bugia stuzzicante. 
Ho scritto quella bugia.
Era stuzzicante.
L’avresti adorata.
Non avevo scoperto niente.
L’avresti adorata. 
Ho ricominciato da capo e ho scritto quello che speravamo avrei un giorno dimenticato