Alegre Edizioni adotta Barricate: i nostri consigli di lettura

Dopo Eris, prosegue il percorso #AdottaUnaLibreria.
Oggi (24 aprile 2020) Alegre Edizioni, una bella e interessante casa editrice indipendente di Roma, ha deciso di adottare il nostro network Barricate di Carta.

Cosa vuol dire adottare Barricate di Carta?

Eris Edizioni, dall’inizio del lockdown, ha lanciato questa iniziativa per sostenere direttamente le librerie indipendenti, ne avevamo già parlato qui, e successivamente altre case editrici hanno aderito all’iniziativa tra cui Edizioni Alegre. Per approfondire il progetto puoi leggere direttamente dal sito di Alegre qui.

Noi, come progetto collettivo che comprende tre librerie indipendenti delle Marche: libreria Arvultura di Senigallia, libreria Sabot di Jesi e libreria Colonna 130 di Fano, abbiamo pensato di suggerire 9 libri di Alegre che dovresti leggere e che potresti comprare proprio oggi!

Il catalogo è enorme e pieno di titoli bellissimi, quindi consultalo con tutta la calma e ricorda: un libro è sempre un buon bottino!

I nostri consigli di lettura:

(clicca sul titolo per andare alla scheda del libro)

Libreria Indipendente Colonna 130 – Fano

Per un costruire barricate di carta femministe:

L’aurora delle trans cattive, di Porpora Marasciano

Presentato nell’ultima edizione del festival BarricateDiCarta, lo consigliamo caldamente!

Donne, razza e classe, di Angela Davis

“Un testo che offre prospettive cruciali per il rinnovamento profondo di teorie, linguaggi e obiettivi del movimento femminista, in una fase storica come quella odierna segnata da una presenza crescente di donne migranti in Italia e in Europa, e un sempre più allarmante ritorno del razzismo.” Un must!

Femonazionalismo, di Sara R. Farris

“Una cornice teorica per leggere un fenomeno inaspettato dell’epoca contemporanea: l’uso da parte dei partiti di estrema destra della rivendicazione dell’uguaglianza di genere per portare avanti politiche islamofobe e razziste.” Uno sguardo nuovo sulla politica contemporanea!

Libreria indipendente Arvultura – Senigallia

Chav, di D. Hunter

L’ultima pubblicazione per la collana working class, non possiamo che consigliarlo!
“Un libro duro che punta il dito contro la discriminazione sociale e mette a nudo i traumi del capitalismo. Una storia che racconta con orgoglio proletario l’oppressione di classe e di genere per costruire un tassello importante di un immaginario working class queer, incrociando riflessioni sul razzismo, sullo sfruttamento, sulla violenza di genere e sull’identità delle persone Lgbtq.”

Una cosa oscura senza pregio, di Andrea Olivieri

“In uno sviluppo sorprendente, la biografia di Adamic dialoga con la storia di famiglia dell’autore. Famiglia di operai antifascisti e partigiani, protagonisti di un’epopea tra la Via Flavia e il West, nomadi tra i porti e cantieri navali di Monfalcone, Trieste, Fiume.”

Amianto, di Alberto Prunetti

“Una storia terribile, raccontata mescolando ricordi e documenti, misurando brillantemente le emozioni, con una voce narrativa vivissima, arricchita da divertenti espressioni dialettali. Riuscitissimo esperimento di “oggetto narrativo non identificato” è il primo volume di una trilogia working class in corso d’opera.”

Libreria indipendente Sabot – Jesi

Marx nei margini, di Aa. Vv.

Uno dei libri che avremmo dovuto presentare all’interno della quarta edizione del festival Eterotopie, vi consigliamo di leggerlo in attessa di poterlo presentare da noi!

Figlia di una vestaglia blu, di Simona Baldanzi

Lo abbiamo presentato lo scorso autunno, un libro che consigliamo vivamente!
“Tra memoir, romanzo e inchiesta operaia, Figlia di una vestaglia blu è un libro working class. Un ibrido narrativo che esplora la dimensione del lavoro femminile, tra produzione e riproduzione sociale, tra sfruttamento e rivendicazioni di classe e di genere: una narrazione schietta, poetica e luminosa capace di mettere in tensione il lavoro del passato e del presente.”

La buona educazione degli oppressi, di Wolf Bukowski

Un libro che riteniamo fondamentale per comprendere come decoro e sicurezza rappresentino le armi della guerra, in corso da anni, combattuta tra le strade delle città, contro poveri, migranti, movimenti di protesta e marginalità sociali.